TAPPA N. 5.3: APPROFONDIMENTO TEMATICO “LE DAME DEL CATAJO”: GABRINA   

Dalla roccia di fronte a noi spunta il volto di una anziana donna: vi presento Gabrina, una domestica che ha vissuto al Catajo verso la metà del ‘600. Contemporanea di Pio Enea II e di Lucrezia, era benvoluta per il suo senso dell’umorismo, la sua perenne voglia di fare scherzi, nonché per le sue rinomate arti amatorie, che non aveva smesso di praticare con l’arrivo della vecchiaia. Quando morì, gli Obizzi decisero di perpetuarne la memoria, dedicandole un ritratto ed un’iscrizione posizionata sopra di esso. L’iscrizione ci informa che Gabrina, definita “vecchia e lasciva”, “benché (fosse) sorda, stralunata e zoppa, si trastullò in amor sinché fu viva”. Il busto di pietra fu poi trasformato in uno scherzo d’acqua ad azionamento manuale: l’ospite che si distraeva a leggere l’iscrizione poteva ritrovarsi bagnato da spruzzi d’acqua fuoriusciti da ugelli metallici posizionati sotto il seno di Gabrina, che così ha il privilegio di poter continuare a fare scherzi agli ospiti del Catajo.